L'intervento del ministro Valditara
“Scuola digitale: il valore imprescindibile di carta e penna”, il Convegno della Fondazione Luigi Einaudi
In questo mondo sempre più digitale si rischia di oltrepassare la soglia delle mezze misure con tutte le conseguenze negative che questo sconfinamento potrebbe rappresentare. La tecnologia oggi si è riversata prepotentemente sulla vita di migliaia di giovani tra le mura domestiche in primis fino ad arrivare all’intenro della scuola.
Ed è proprio questo uno dei concetti che stanno alla base del convegno “Scuola digitale: il valore imprescindibile di carta e penna”, organizzato dalla Fondazione Luigi Einaudi, svoltosi questa mattina a Roma nella Sala Zuccari del Senato. La Fondazione assieme al suo presidente Giuseppe Benedetto e al Segretario generale Andrea Cangini ha individuato un tema chiave della contemporaneità ovvero quello di una relazione virtuosa tra libro e digitale, tra carta e penna da una parte e la rete dall’altra.
E in un’ottica di giuste misure, è proprio l’intervento del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara in collegamento video a chiarire che “La rete non può né deve spazzare via la carta e la penna perché lettura su carta e scrittura a mano sono insostituibili.” Un report quello einaudiano che si interroga su un argomento metodologico fondamentale nell’era digitale ovvero il perché si debba scegliere di vedere un aut/aut invece di prendere in considerazione un et/et. “La conoscenza” – spiega Valditara – “soprattutto nei primi anni di vita, passa attraverso la sollecitazione di tutti e cinque i sensi, sollecitare solo la vista, come avviene con il digitale, impedirebbe lo sviluppo armonico e completo della persona. Il digitale non è rinunciabile, ma va governato”.
E proprio a proposito del rapporto tra scuola e digitale, i dati del sondaggio Euromedia Reserch presentati dalla direttrice Alessandra Ghisleri forniscono un quadro chiaro: l’87,1% degli intervistati è d’accordo sull’idea di preservare e valorizzare nella scuola, soprattutto primaria, la lettura su carta e la scrittura a mano. Dal sondaggio emerge inoltre un buon rapporto personale degli insegnanti con gli strumenti tecnologici e digitali. Ma il problema è che spesso l’aggiornamento sull’utilizzo di questi strumenti è stato a carico degli insegnanti stessi, senza un supporto a livello istituzionale. E il ministro Valditara specifica in collegamento: “Stiamo investendo 2 miliardi e 100 milioni di euro previsti dal Pnrr nella cittadinanza digitale, dotazioni e strumenti oltre a 450 milioni di euro per la formazioni digitale dei docenti.
© Riproduzione riservata